prestito

Il mondo dei finanziamenti è radicalmente cambiato nel corso del tempo, concedendo l’opportunità di ottenere un po’ di liquidità anche a quei soggetti che, loro malgrado, un tempo non potevano farvi ricorso. Oggi, invece, grazie anche alla possibilità di inoltrare richiesta tramite la grande rete telematica, tantissime categorie, prime escluse, possono cogliere le opportunità provenienti dal mondo del credito.

Come spiega anche la redazione di Pescaranews.net nel post relativo ai prestiti personali per protestati è possibile ottenere questa tipologia di prestito con le giuste accortezze e tutto in modo legale. Un settore, quello dei protestati, che sino a pochi anni fa non aveva alcuna chance, di fatto, quando inoltrava una domanda di finanziamento. Ed oggi, invece, ha ampliato, sensibilmente, le possibilità di ottenere una risposta positiva.

Prestiti a protestati e segnalati in CRIF: qual è l’iter più veloce?

Certo, non è affatto semplice che la richiesta vada in porto. Quando si inoltra una domanda di finanziamento, infatti, la procedura da seguire è leggermente più complessa rispetto ad un tradizionale prestito, ma grazie alla grande rete telematica, tuttavia, è possibile accorciare – qualora la richiesta fosse accolta – i tempi di erogazione. Bisogna, tuttavia, adottare determinati comportamenti virtuosi, che andremo ora ad elencare.

Innanzitutto, è assolutamente indispensabile avere le idee chiare sin dal momento in cui si decide di avanzare la richiesta. Ad esempio, se si è stati protestati o segnalati in CRIF (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria), è necessario, nella maggior parti dei casi, che la domanda venga supportata da adeguate garanzie, reali o di firma.

Queste ultime sono, a tutt’oggi, quelle maggiormente utilizzate quando un soggetto con una segnalazione negativa avanza richiesta di finanziamento. Una figura, quella del garante, assolutamente indispensabile in questi casi e che, giocoforza, deve avere determinate caratteristiche, onde evitare che la domanda inoltrata venga respinta dalla finanziaria o istituto di credito presso la quale è stata presentata.

Questo soggetto deve essere privo di alcuna segnalazione (nessun fatto negativo in ambito creditizio) e considerato solvibile, ovvero percepisca un reddito certo ed adeguato all’importo, nonché  alle rate, che il richiedente deve sostenere, oltre a non essere particolarmente indebitato.

Se un garante dovesse aver già in essere una mole di debiti – economicamente parlando – particolarmente rilevante in proporzione al reddito percepito e/o alle persone fiscalmente a carico, meglio soprassedere e cercare un soggetto, invece, che assolva appieno le summenzionate caratteristiche.

Che opzioni si hanno a disposizione se non dispone di un garante

Nulla è perduto, tuttavia, se non si dispone di un garante, anche se le possibilità che il prestito venga concesso diminuiscono senza alcun dubbio. In alcuni casi, infatti, alcune finanziarie o istituti di credito consentono di poter sottoscrivere un prestito cambializzato, un’opzione, per quanto ovvio, che viene riservata solo ed esclusivamente a quei soggetti segnalati negativamente in CRIF.

Chi risulta già protestato, infatti, non può sottoscrivere un prestito che preveda il pagamento mediante l’utilizzo di un titolo esecutivo. Nonostante fossero cadute in disuso nel primo decennio del nuovo millennio, le cambiali, complici le crisi intercorse dal 2008 in poi, sono tornate uno strumento estremamente attuale.

Esse vengono spesso abbinate ad un finanziamento, in quanto forniscono la possibilità di agire direttamente nei confronti del debitore qualora non adempisse puntualmente ai propri impegni. Nel mondo dei prestiti personali, inoltre, esiste una opzione alla quale possono accedere, indistintamente, sia i protestati che i soggetti segnalati negativamente in CRIF, a patto che siano lavoratori dipendenti a tempo indeterminato.

Stiamo parlando della cessione del quinto dello stipendio, opzione nel mondo del credito particolarmente in voga in questo ultimo decennio. A garantire il buon esito del pagamento delle rate è il datore di lavoro: le rate, anziché essere addebitate nel conto corrente, vengono prelevate direttamente dalla busta paga.