Quello dell’insegnante di sostegno è un ruolo importantissimo e delicatissimo, nell’ambito della formazione di uno studente che presenta una forma di disabilità o un disturbo dell’apprendimento, che può configurarsi attraverso forme di diverso genere. È importantissimo non lasciare mai indietro questi studenti, soprattutto per quanto riguarda la funzione dell’apprendimento e della guida che dovrà essere resa necessaria all’interno di una classe, per non fermare il ciclo di formazione degli altri studenti e, allo stesso tempo, per non creare disparità tra i casi. Ma come si può diventare insegnante di sostegno? Di seguito, si indica tutto ciò che c’è da sapere a proposito di percorso, requisiti e abilitazioni da possedere.
Insegnante di sostegno: i requisiti psicologici
Prima di indicare quelli che possono essere i requisiti per diventare un insegnante di sostegno dal punto di vista prettamente burocratico, è fondamentale sottolineare una panoramica che riguarda, più che altro, quel possesso di requisiti psicologici, quasi mentali, che dovranno interessare la propria scelta di carriera. Diventare un insegnante di sostegno non può essere il ripiego per una persona che non sa che altro possa fare nell’ambito della propria vita, dal momento che ciò si rifletterebbe inevitabilmente sulla condotta e sulla vita di una persona, che ha bisogno semplicemente del giusto supporto da parte di un insegnante.
La prontezza psicologica, l’empatia, la capacità di comunicare e il mettersi sullo stesso piano dello studente con forme di disabilità sono i requisiti psicologici fondamentali, ai quali non si può assolutamente rinunciare nel caso in cui si voglia operare come insegnante di sostegno. Allo stesso tempo, bisogna essere anche molto pazienti, pronti a modellare il proprio linguaggio in base alle situazioni e, soprattutto, in grado di percepire ogni possibile richiesta dello studente.
I requisiti e il percorso per diventare insegnante di sostegno
Ciò detto, si possono indicare anche requisiti più tecnici e burocratici per diventare insegnante di sostegno, con un preciso percorso che dovrà essere eseguito, specie al giorno d’oggi, con il nuovo ordinamento scolastico. C’è da fare una distinzione sia tra l’insegnante di sostegno e l’insegnante di sostegno supplente, sia tra l’insegnante di sostegno per scuola dell’infanzia o primaria e quella che, invece, può operare nell’ambito di una scuola secondaria, così come avviene anche per tutti gli altri insegnanti. Nel caso in cui si voglia diventare un insegnante di sostegno per scuole primarie o dell’infanzia, la propria formazione dovrà partire con un diploma o con una laurea in scienze della formazione primaria; si tratta, al giorno d’oggi, di una scelta di vita da parte di tantissimi studenti, soprattutto per ottenere quella formazione che interessa anche aspetti psicologici e sociologici della materia: qualora si sia interessati, si può scoprire di più nel programma di studi del corso di scienze della formazione lecce. Nel caso in cui si voglia insegnare in una scuola secondaria, invece, al diploma equipollente o alla laurea in scienze della formazione primaria bisognerà aggiungere anche una formazione accademica di secondo livello, con master o con specialistiche che dipendono dalla casistica specifica.
Accanto ai titoli precedentemente citati bisogna aggiungere un TFA, un tirocinio formativo aggiuntivo, di otto mesi. Si tratta di un’abilitazione che, per mezzo di esami teorici e pratici e di esperienze sul campo, anche con attività laboratoriali o semplicemente lavorando all’interno di una scuola, permettono di ottenere un’abilitazione all’insegnamento nella materia del sostegno. Successivamente a questa pratica, si entrerà a far parte delle liste e delle graduatorie regionali e nazionali, che saranno poi organizzate sulla base della disponibilità per il ruolo affinché si possa ricevere, ad inizio anno, una chiamata per insegnare in una determinata scuola, così come avviene anche nell’insegnamento classico.